giovedì 30 aprile 2020

Revenge porn su Telegram, «Diletta Leotta tra le vittime»: tre denunciati, uno è un 17enne

«La Bibbia 5.0», «Il Vangelo del Pelo», addirittura «Stupro tua sorella 2.0»: si chiamavano così tre canali Telegram con migliaia di iscritti su cui giravano foto offensive, video a luci rosse e immagini denigranti di ogni genere, compreso materiale da revenge porn. Tre le vittime ci sarebbero anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui la conduttrice e giornalista sportiva Diletta Leotta, afferma il quotidiano La Stampa.


La Polizia Postale ha denunciato gli amministratori dei tre canali: uno di loro, un 29enne bergamasco, è stato anche indagato per averli utilizzati per revenge porn nei confronti della sua ex compagna. In corso perquisizioni e sequestri: l'operazione, chiamata 'Drop the Revenge!' ha consentito l'identificazione e la denuncia degli admin dei tre canali su Telegram, l'applicazione di chat istantanea tra le più diffuse al mondo insieme a WhatsApp.

Tra i tre denunciati c'è anche un 17enne, che risultava amministratore di uno dei canali. Il minorenne, mettendo in vendita alcune immagini pornografiche, era riuscito a raccogliere 5.000 euro. Un altro denunciato è un 35enne della provincia di Nuoro che è stato pizzicato al «lavoro» su Telegram dagli agenti della polizia postale durante l'accesso alla sua abitazione. A consentire agli investigatori di risalire ai canali diffamatori sono stati anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo, che hanno deciso di esporsi in prima persona per dimostrare l'importanza di denunciare questo tipo di fatti.

I CONSIGLI DELLA POSTALE Dopo l'operazione 'Drop the Revenge!', che ha portato alla denuncia degli amministratori di tre canali telegram contenenti le immagini più denigranti e i commenti più offensivi, la Polizia postale e delle Comunicazioni ribadisce i consigli per difendersi dal revenge porn. «La migliore prevenzione consiste nell'evitare di documentare la propria intimità - sottolinea la Polizia Postale - L'invio di foto e filmati anche al solo partner rappresenta un anello debole nella 'catena di custodià di tali contenuti ed espone a eventuali ricatti o vendette in caso di un'eventuale interruzione della relazione; qualora si decida di documentare i rapporti intimi, è bene tutelarsi usando dispositivi non connessi alla rete e memorizzando immagini e video su supporti esterni ben custoditi, accessibili tramite password».

«L'interessato può chiedere ai social network di rimuovere il contenuto che lo riguarda - ricorda la Polizia Postale - qualora non sia possibile la rimozione, si può ricorrere al diritto all'oblio, eliminando la de-indicizzazione e le conseguenti attività risarcitorie, mediante dedicata richiesta all'Autorità Garante per la Protezione dei dati personali. Ciò comporta che il materiale non venga eliminato dalla rete, ma rimosso dai motori di ricerca. In tal modo, senza conoscere la url esatta del contenuto, questo non sarà raggiungibile dalla mera ricerca delle parole chiave».

«È opportuno che la vittima presenti tempestivamente la querela, in quanto i contenuti pubblicati online si diffondono velocemente e, quando si ottengono i provvedimenti dell'autorità giudiziaria, il danno subito dalla vittima è ormai irreparabile - osserva la Polizia Postale - Infatti, le indagini svolte dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in tale ambito sono finalizzate non soltanto a identificare e punire il responsabile del reato, ma anche a intervenire tempestivamente per far rimuovere i contenuti dal web o, quantomeno, limitarne la divulgazione massiva».

«Infatti, considerato il cosiddetto 'effetto tam tam' della rete, che determina la diffusione dei contenuti pubblicati online in tempi rapidissimi e in modo pervasivo, a volte virale, risulta difficile riuscire a eliminare in maniera definitiva il materiale video/fotografico oggetto delle querele, in quanto, anche qualora si riesca a ottenerne la cancellazione dal social/sito che l'ha ospitato, nel frattempo è verosimile che abbia iniziato a girare su altre piattaforme del web, in modo incontrollabile e incontrollato - conclude la Polizia Postale - In ogni caso, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è sempre presente grazie al commissariato di P.S. Online, consultabile per ogni tipo di informazione e utile per eventuali segnalazioni o richieste di aiuto».

martedì 28 aprile 2020

«Il coronavirus è una bufala, quelle morti sono false»: il Comune di Bergamo denuncia la complottista

Su vari social network, e anche in alcune trasmissioni in streaming sul web, aveva ribadito a più riprese di ritenere assolutamente false le voci sull'impennata di morti a Bergamo per il coronavirus. Una donna, che aveva definito il Sars-CoV-2 «una bufala voluta dal Governo per controllarci e tenerci in casa», è stata però denunciata dal Comune di Bergamo.

La donna che il Comune di Bergamo ha deciso di denunciare per diffamazione è nota sul web come Pam Morrigan, anche se il suo vero nome è Pamela C., ed è una sedicente dipendente di un'impresa di pompe funebri, nota da tempo sul web per le sue posizioni terrapiattiste e antivacciniste. Convinta sostenitrice della falsità di un'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, questa donna, in una trasmissione "anticonformista" (per usare un eufemismo) in streaming online, ha parlato della bufala delle bare della tragedia avvenuta al largo di Lampedusa nel 2013, 'spacciata' sui social come foto di Bergamo nelle settimane scorse. Una foto falsa, che nulla ha a che vedere con la tragedia della provincia di Bergamo, e che Pam Morrigan utilizza a sostegno delle proprie teorie. Eppure, una sola bufala non basta a negare quanto accaduto in una delle province più colpite di tutta Italia.


Ci sarebbero le tragiche e simboliche immagini dei camion dell'esercito che trasportano fuori da Bergamo le tante salme di persone decedute dopo essere state colpite dal Covid-19 a rendere l'idea della portata del dramma avvenuto in Lombardia, eppure per Pam Morrigan si tratta di un messaggio costruito ad hoc: «Non c'è mai stata una vera e propria emergenza e non ci sono stati tutti quei morti, semplicemente hanno imposto la chiusura al 47% delle imprese funebri di Bergamo e questo aveva portato alla necessità di trasportare le bare fuori regione, hanno dovuto chiamare i camion militari perché le bare puzzavano e non potevano essere trasportate nei carri funebri normali».

«Nessuno dice che a Bergamo e a Brescia c'era stato il record di vaccinazioni per l'influenza stagionale, questa è un'emergenza inventata a tavolino dal Governo per controllarci e costringerci prima a rimanere in casa e poi a sottoporci ad un vaccino» - aveva continuato Pam Morrigan nell'intervista al canale in streaming TViVO - «Si è parlato di 400 decessi al giorno, a quest'ora, solo a Bergamo, sarebbe sparita gran parte della popolazione. Invece, il numero di decessi è rimasto nella media degli scorsi anni e infatti i miei colleghi non hanno mai avuto problemi di disponibilità di bare come invece è stato raccontato».
Il filmato, pubblicato sul canale streaming, è stato successivamente rimosso (ma qualcuno lo ha salvato e ripubblicato) e anche gli account di Pam Morrigan sui social network sono stati disattivati.

Le parole di questa complottista hanno ferito, ancora una volta, una provincia che in questi ultimi mesi ha dovuto subire la perdita dei propri cari, senza neanche la possibilità di star loro accanto negli ultimi giorni di vita e di dare un ultimo saluto. Per questo motivo, il Comune di Bergamo ha deciso di denunciare la donna per diffamazione: «Queste affermazioni false, oltre a ledere l'immagine della città, sono un oltraggio a tutti i cittadini. Le agenzie funebri hanno sempre lavorato tutte durante l'emergenza Covid, cercando di svolgere al meglio la loro professione e lo hanno fatto anche rischiando il contagio. I camion dell'esercito sono stati utilizzati per riuscire a trasportare l'ingente numero di bare, il cimitero di Bergamo era diventato anche il punto di raccolta dei defunti di una buona parte dei comuni dell'hinterland, e lo si è fatto anche per non dover addebitare alle famiglie dei defunti il costo di trasporto in forni crematori al di fuori della Regione».

lunedì 27 aprile 2020

Coronavirus, decine di americani seguono il consiglio di Trump e si iniettano il disinfettante: tutti in ospedale

Il presidente Trump aveva detto che per combattare il coronavirus ci si sarebbe dovuti iniettare del disinfettante e gli americani lo avrebbero fatto. Il New York City’s Poison Control Center sostiene di aver ricevuto 30 chiamate nelle 18 ore successive alle osservazioni del Presidente USA. Ovvero decine di persone si sono intossicate per aver seguito consigli che non avevano alcun fondamento scientifico, anzi erano stati subito smentiti dagli esperti.


Trump aveva suggerito  di fare iniezioni di disinfettante e candeggina come possibile trattamento per il coronavirus, ma alcuni suoi concittadini lo hanno preso alla lettera. Una situazione difficile, soprattutto in questa fase in cui si teme il contagio e che ha spinto i produttori di disinfettanti a rilasciare comunicati con i quali avvertono i propri clienti di non ingerire o iniettare i loro prodotti per la pulizia.

Non solo a New York si sono verificati casi simili, tanto che Trump è stato costretto a correggere il tiro retwittando quando pubblicato sui social dal  Cdc, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie: «Detergenti per la casa e disinfettanti possono creare problemi alla salute se non usati in modo corretto. Seguite le istruzioni sull'etichetta del prodotto per assicurare un uso sicuro ed efficace».

venerdì 24 aprile 2020

Il principe William come Meghan Markle: attore per uno show in tv

Il principe William ha accettato di recitare insieme all'attore Stephen Fry per dare vita a un divertente sketch per beneficenza ideato per la trasmissione The Big Night, di cui online è stato condiviso il video. Nella scena l'attore interpreta Lord Melchett.


Nel video Fry attende impaziente la videochiamata del principe che spiega di avere problemi su come aiutare i figli George, Charlotte e Louis a studiare a casa, provando quindi a capire se può aiutarlo a distanza. Poi chiede consigli su cosa vedere in tv visto che non va in onda la celebre soap britannica Eastenders, rifiutando però cortesemente l'invito a vedere Tiger King: Murder, Mayhem and Madness perché "cerca di evitare show sui reali".

C'è anche un momento serio in cui William chiede di supportare e applaudire tutte le persone impegnate nell'emergenza al coronavirus, gli operatori sanitari che stanno mettendo a rischio le loro vite per salvare quelle degli altri. Il principe, che è un grande fan di Blackadder Goes Forth, viene quindi mostrato accanto alla moglie Catherine e ai suoi tre figli mentre applaude sulla porta di casa per ricordare gli sforzi delle persone che lavorano nel campo della sanità e per assicurare i servizi essenziali alla società.

Il ricavato della serata, pari a 27 milioni, dovuto alle donazioni dei telespettatori, sarà devoluto in beneficenza.

mercoledì 22 aprile 2020

Francesco Totti, sorpresa agli studenti di Bergamo: compare nella videochat di classe

Bergamo è probabilmente l’emblema della tragedia causata dal coronavirus in Italia. Per questo Francesco Totti ha voluto fare una sorpresa nel pomeriggio ai ragazzi dell”Istituto Comprensivo Gioele Solari’ è di certo indimenticabile.

L’ex capitano della Roma oggi è entrato – anche se virtualmente – nelle case degli alunni di elementari e medie dell’Istituto Comprensivo di Albino, una delle zone più colpite dal coronavirus in provincia di Bergamo. Francesco Totti ha chiacchierato con i ragazzi e i genitori, spaziando dal campo alla vita familiare.


“Nei sacrifici c’è determinazione e voglia”, ricorda la leggenda giallorossa in relazione al recupero incredibile dall’infortunio che nel 2006 poteva fargli saltare il Mondiale, poi vinto, in Germania. Una lezione di vita su come si superano le difficoltà, l’ha definita uno degli insegnanti che hanno partecipato alla chiamata. L’applauso al campione è partito spontaneo.

Totti ha parlato per circa un'ora unendo tutte le classi, tra lo stupore generale dei ragazzi. ”Faccio il tifo per tutti voi", le parole dell'ex numero 10 quasi commosso. "Quello che stai facendo dimostra quanto grande sei", gli dice un papà, quasi più emozionato del figlio. Totti ha ribadito come sia il "momento di fare sacrifici, anche se è difficile. So che è dura, ma così facendo raggiungeremo il nostro obiettivo". A fine collegamento Francesco ha aggiunto di apprezzare "il lavoro di Gasperini e dell'Atalanta, una grande squadra". Intorno alle 18 Totti ha salutato i 600 ragazzi, cercando di regalare una battuta a ognuno di loro.

lunedì 20 aprile 2020

L'omaggio a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello commuove Barbara D'Urso e il web

L'omaggio a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello commuove Barbara D'Urso e il web. La puntata di domenica 19 aprile termina con un commovente ricordo ad una delle coppie storiche della tv italiana, in occasione del decennale della scomparsa di Raimondo Vianello. Barbara D'Urso è riuscita a trattenere a stento le lacrime: «Gli artisti come Raimondo Vianello e Sandra Mondaini non muoiono mai».


Anche Barbara D'Urso rende omaggio a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. A dieci anni della scomparsa di quest'ultimo, mediaset ha dedicato un pomeriggio ( il 15 aprile 2010) ad una delle coppie più amate della tv e anche a Live non è la D'Urso, complice la presenza di Antonella Elia e Miriana Trevisan, vallette storiche di Vianello, ha dedicato l'ultima parte della puntata. Attraverso l'iconico drive-in molto amato da Barbara d'urso, sono andate in onda tantissime immagini su Sandra e Raimondo, non solo di casa Vianello, ma di tutti i programmi condotti da Raimondo, così come l'ultima intervista insieme in cui Sandra dice a suo marito: «Tu sei la mia spalla». Le battute, la pungente ironia, ne ha fatto uno stile unico e inimitabile, fino ad arrivare al momento più doloroso quello del funerale di Vianello, con Sandra che in chiesa poggiata sulla bara urla il nome di Raimondo. Un dolore straziante che ha commosso tutti oggi come allora. Barbara D'Urso è riuscita a trattenere a stento le lacrime: «Gli artisti come Raimondo Vianello e Sandra Mondaini - ha detto la conduttrice - non muoiono mai».
La Mondaini morì il 21 settembre 2010, cinque mesi dopo la morte del marito. La camera ardente venne allestita presso lo studio 4 di Mediaset a Cologno Monzese, lo stesso dove per più di dieci anni i coniugi Vianello avevano registrato gli episodi della sit-com Casa Vianello.

domenica 19 aprile 2020

La Regina Elisabetta compie 94 anni, ma niente colpi di cannone per il coronavirus

La Regina Elisabetta sta per compiere 94 anni, la decisione legata al coronavirus: «Ha cancellato tutto, non accadeva da 68 anni». Il compleanno reale si avvicina, ma quest'anno per la Regina Elisabetta non saranno sparati i tradizionali 41 colpi di cannone a salve. Martedì 21 aprile la sovrana compirà 94 anni, ma ha deciso che la ricorrenza non sarà festeggiata come ogni anno nel Regno Unito. A causa dell'emergenza coronavirus non si sparerà sulla Parade Groud a Hyde Park ed è la prima volta in 68 anni. Lo ha annunciato un portavoce della Famiglia Reale.


Secondo Elisabetta «non sarebbe appropriato questo omaggio a causa delle attuali circostanze», ha fatto sapere una fonte di Palazzo. Una conseguenza immediata del lockdown, dal momento che i sudditi non possono uscire di casa e ammirare lo spettacolo e la parata della cavalleria reale. La decisione però è stata presa anche in segno di rispetto per le vittime del Covid-19 e per il lutto di tante famiglie britanniche. Non è dunque il momento di festeggiare, anche se così facendo si viene meno a una delle tradizioni più longeve sotto il suo regno.

Annullato anche il Trooping the Colour - la sfilata della bandiera - in programma per il 13 giugno. La parata si svolge dal 1748 e  segna i festeggiamenti per il compleanno ufficiale del re o della regina nel Regno Unito. Anche in quell'occasione la regina esce per salutare milioni di britannici dal balcone di Buckingham Palace.

Come riporta il Mirror, sarà possibile celebrare la giornata soltanto attraverso i social. Sui canali ufficiali sarà pubblicato un post per quest'occasione speciale, ma le chiamate saranno circoscritte ai familiari e non è previsto nessun video di ringraziamento. La Regina Elisabetta ha fatto un memorabile discorso alla Nazione pochi giorni fa per rammentare la forza del popolo britannico e l'eccezionalità delle circostanze.

Il nobel per la medicina Montagnier: ««Coronavirus manipolato in laboratorio, rilasciato a Wuhan per sbaglio. Ecco perché»

Il coronavirus è frutto di una manipolazione: lo afferma non uno studioso qualunque, ma il professore Luc Montagnier, Nobel per la Medicina 2008. Lo ha detto ieri in una lunga intervsita ai microfoni di un podcast francese specializzato in medicina e salute. Il Covid-19 sarebbe uscito accidentalmente da un laboratorio cinese a Wuhan dove si studiava il vaccino per l'Aids. Secondo il professor Montagnier, che nel 2008 ha scoperto scoperto proprio l'Hiv come causa dell'epidemia di Aids, la Sars-CoV-2 è un virus che è stato lavorato nell'ultimo trimestre del 2019.


“Con il mio collega, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna" ha spiegato il Nobel nell'intervista "Non siamo stati primi, un gruppo di ricercatori indiani ha fatto uno studio che mostra come il genoma completo di questo virus abbia  all'interno sequenze di un altro virus, appunto  quello dell'Aids. Il gruppo indiano ha poi ritrattato, ma la verità scientifica emerge sempre. La sequenza dell'Aids è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di ricavarne un  vaccino".

Secondo lo scienziato, gli elementi alterati di questo virus verranno comunque eliminati man mano che si diffonde: "La natura non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molte vittime". Inoltre, ha aggiunto Montagnier che ha anche dato una sua soluzione: "Con l'aiuto di onde interferenti, potremmo eliminare queste sequenze - ha spiegato - e di conseguenza fermare la pandemia. Ma ci vorrebbero molte risorse Quindi - ha concluso - la storia del mercato del pesce è una  leggenda. Non è possibile che sia solo un virus  trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato. Forse volevano fare un vaccino contro l'Aids utilizzando un coronavirus come vettore di antigeni. Un lavoro da apprendisti stregoni. Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura, ci sono degli equilibri da rispettare. La natura elimina la sequenza del genoma del coronavirus".

Complottismo? "No - risponde il professore - il complottista è colui che nasconde la verità. Credo però che in questo caso è il governo di Pechino che ha nascosto le cose. Ma la verità pero viene fuori come ho detto. Ma 'errare humanum est', e non è il caso di fare accuse ora ne di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero che sia in grado di riconoscere un errore" ha concluso.

Sesso ai tempi del coronavirus, le domande agli esperti: «Con la mascherina si può fare?»

Il sesso ai tempi del coronavirus. Sono in molti a chiedersi se si possa fare, nonostante la paura del contagio e il rigoroso distanziamento sociale. Fermo restando che è preferibile limitarsi a rapporti con il proprio partner, anche sotto lo stesso tetto e nelle medesime lenzuola restano remore e interrogativi. «Si può fare?» e «La mascherina serve a evitare il contagio durante il rapporto?». Sono alcune delle domande, oltre mille, arrivate agli esperti della Società italiana di andrologia (Sia) che rispondono al numero gratuito (02.50043133), attivo ogni giorno dalle 16 alle 18, per tutta la durata dell'emergenza sanitaria.


Un aiuto per chi pensa che la sessualità al tempo del coronavirus possa diventare un percorso a ostacoli. «Per le coppie distanti ok al sesso 'virtuale', ma sempre attenti al rischio di 'revenge porn' - suggerisce la Sia - Promosso l'autoerotismo, ma con l'accortezza di aver lavato le mani per almeno 20 secondi. Rimane al primo posto il consiglio di utilizzare i preservativi per prevenire infezioni sessuali o gravidanze indesiderate».

«Già moltissimi italiani si sono rivolti a noi per chiedere aiuto e consigli: la maggior parte ci chiede se e con chi si può fare sesso e se la mascherina serva a evitare il contagio - spiega all'Adnkronos Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore di Urologia Università Federico II di Napoli - Sebbene il contagio non avvenga sessualmente, il rapporto implica, ovviamente, una vicinanza fisica che amplifica la possibilità di contagio perché il coronavirus si trasmette con azioni connesse al rapporto sessuale, come baci e respiri preliminari. Il rischio nell'attività sessuale è dunque simile a quello del contagio entrando in contatto con le persone - chiarisce il presidente - e il partner più sicuro è chi condivide l'isolamento forzato, a meno che non ci sia un comprovato o un alto sospetto di contagio, e non serve la mascherina».

«Via libera ai rapporti sessuali se non si è Covid positivi - continua Palmieri - ma bisogna astenersi se uno dei due ha contratto il virus o se ha lievi sintomi e una condizione clinica che potrebbe portare a un'infezione più grave, come malattie polmonari o cardiache, ipertensione, diabete, tumori o un sistema immunitario compromesso. Se uno dei due partner ha contratto Sars-CoV-2, inoltre, è bene aspettare la certezza di non contagiare prima di riprendere l'attività sessuale. L'attuale situazione crea ansia e preoccupazione per la propria salute e quella dei propri cari, emozioni che non sono affatto amiche di una sessualità soddisfacente. Il consiglio è quello di rilassarsi magari riscoprendo l'intimità con il proprio partner. Anche la ricerca di un figlio non richiede la sospensione delle procedure di procreazione medicalmente assistita già avviate».

"Anche i single possono conoscere meglio se stessi - osserva il presidente Sia - attraverso l'autoerotismo che può essere un momento da dedicarsi e da cui trarre piacere, con l'accortezza di aver lavato le mani per almeno venti secondi. Naturalmente oggi è ancora più importante una buona igiene intima prima e dopo i rapporti sessuali e il consiglio di utilizzare i preservativi rimane al primo posto per prevenire infezioni a trasmissione sessuale come ad esempio l'Hiv o gravidanze indesiderate".

Il sesso ai tempi del coronavirus, il ministero argentino: «Fatelo solo virtuale o sexting»

Il Ministero della Salute argentino ha incoraggiato la popolazione a praticare il sesso virtuale e la mastubazione fino alla fine della pandemia come misura di contenimento del virus.

A tal proposito, come riporta Pagina 12, l'infettivologo José Barletta ha dichiarato che «ci sono ancora poche informazioni su come il coronavirus può essere trasmesso durante i rapporti sessuali». Pertanto, lo specialista ha sconsigliato di avere rapporti «con estranei» e ha fornito ulteriori linee guida su come praticare il sesso sicuro durante questa emergenza sanitaria. Il medico ha ribadito che «la distanza - sociale - è la misura più efficace. Evitare il contatto diretto include incontri sessuali con persone con cui non si convive».


Inoltre, proprio allo scopo di prevenire la diffusione del virus, il medico ha raccomandato di evitare gli incontri e di restare ciascuno nella propria abitazione. «Esistono molte applicazioni online per incontrare persone, strumenti come videochiamate, sesso virtuale e sexting», ha suggerito in alternativa il medico.

Nello specifico, José Barletta ha spiegato che se da un lato non vi sono dubbi sulla trasmissione del covid-19 attraverso baci e abbracci, dall'altro ha spiegato che ci sono evidenti probabilità che il virus «possa essere trasmesso anche con pratiche come il sesso anale-orale», come avviene per tante altre patologie.

Sebbene lo specialista abbia affermato che non esistono dati certi a sostegno del fatto che il «virus viene espulso attraverso lo sperma e le secrezioni della vagina e del retto», ha raccomandato di «lavare le mani dopo un rapporto sessuale o la masturbazione».

Francesco Totti a Vieri: «Per colpa del gatto mi stavo lasciando con Ilary»

Francesco Totti live su Instagram con Vieri: “Per colpa del gatto mi stavo lasciando con Ilary”. Insomma, la "confessione" di Francesco Totti è arrivata via Instagram durante la diretta con il suo amico Vieri. Tra lui e Ilary c'è stato un momento di gelo: "non ci siamo parlati per due giorni", confessa l'ex capitano della Roma a causa del ...gatto.


Infatti, la showgirl era da tempo che insisteva per avere un gatto in casa e alla fine lo ha preso. Francesco Totti racconta di non averla presa bene, almeno inizialmente, per poi farsi "rubare" il cuore dal nuovo arrivato. Un gatto senza peli di cui Totti si innamorato, come ha avuto modo di confessare all'amico in diretta Instagram.

Karina Huff, quattro anni fa la morte dell'“inglesina” di Sapore di Mare

Karina Huff, quattro anni fa la morte dell'inglesina di Sapore di Mare. Il 18 aprile 2016 moriva l'attrice inglese 55enne, diventata popolare con i film anni 80 di Carlo Vanzina Sapore di Mare e Sapore di mare 2.


Karina Huff era comparsa anche in Vacanze di Natale. Nata il primo gennaio 1961, la sua carriera era cominciata in tv come showgirl nel programma di Rai2 Signori si parte. Dal 1980 al 1985, è conduttrice di Popcorn, il primo programma musicale della Fininvest andato in onda su Canale 5.

Si è ritirata dal cinema per poi apparire a Meteore nel 1999. È tornata in tv nel 2013, come ospite di Barbara D'Urso a Domenica Live.

Lutto per Al Bano, l'annuncio doloroso: «È morto per il coronavirus. Ho pianto, è un grande dolore...»

Lutto per Al Bano, l'annuncio doloroso: «Si è beccato il coronavirus ed è morto. È un grande dolore. Ho pianto...». L'artista di Cellino San Marco ha perso una persona cara a causa del Covid-19 e ha parlato del suo dolore in diretta durante la trasmissione di Rai Radio2 I Lunatici.


«Mi ha fatto piangere perdere un amico, Detto Mariano - spiega Al Bano -. Si è beccato questo virus e ci ha lasciato la vita». Al Bano era molto legato all'autore e arrangiatore del clan di Adriano Celentano e poi di molti brani di Mina e Battisti, morto a 82 anni a Milano a causa del coronavirus. L'amicizia con Al Bano risaliva al 1964. Sarebbe stato proprio Detto Mariano a consigliare ad Al Bano di sposare Romina Power, diventando loro testimone di nozze.

«Romina - continua il cantante - mi disse che era incinta, ho detto e adesso che facciamo? Lui rispose che avremmo dovuto sposarci. Lui era il mio Virgilio. In quel periodo lavoravo in una catena di montaggio, poi è arrivato il periodo della cassa integrazione e i giorni me li spendevo tutti in musica. Il clan Celentano mi fece un contratto perché interessava la mia voce. E Mariano fu di una disponibilità indimenticabile. È sempre rimasto così, umano, gentile. Perderlo è stato un grande dolore. Poi non puoi restare indifferente quando vedi i camion dei militari che trasportavano persone morte aggredite dal morbo. Non puoi restare indifferente».

Anche Romina Power ha dedicato su Instagram un pensiero all'amico scomparso: «Voglio ricordare il maestro Detto Mariano con questa foto spiritosa scattata su una barca nel mare Egeo nel 1970 quando lui ci suggerì 'Ue’ ragazzi , perché non vi sposate?' Era di una simpatia unica e ha contribuito con i suoi arrangiamenti originali a molti dei nostri successi. È stato testimone alle nostre nozze e ha girato le uniche riprese dell’evento con la sua cinepresa super 8. Mariano, non verrai mai dimenticato. Ti portiamo nel cuore».

Gianni Morandi, polemica per la nuova mascherina. Fan furiosi: «Non è possibile». La sua reazione spiazza tutti


Gianni Morandi, polemica per la nuova mascherina. Fan furiosi: «Non è possibile». La sua reazione spiazza tutti. Il cantante di Monghidoro ha postato su Instagram una foto con la nuova mascherina. Ma anche stavolta i follower avrebbero trovato qualcosa che non va.


Dopo l'affaire sulla "mascherina egoista", Gianni Morandi torna sotto la lente d'ingrandimento dei fan. Nell'immagine, l'artista indossa una mascherina grigia. Ma un dettaglio non passa inosservato. «Gianni devi coprire anche il naso con la mascherina», scrivono alcuni follower. E ancora: «Magari copriti il nasino».

Con la sua proverbiale educazione, Gianni Morandi replica alle critiche così: «Con la mascherina sbaglio sempre. L'altra volta avevo quella egoista...». Boom di like per la risposta del cantante.

Badante deruba l'anziano disabile di 120 mila euro e spende tutto in auto, ristoranti e gioco d'azzardo

Anziano truffato dal badante. Promesse di facili e fruttuosi guadagni, false mail di inesistenti broker per rassicurare l'anziano: con questi escamotage un 56enne bolognese, assunto quale badante da un disabile sessantenne reggiano, è riuscito ad azzerare il conto corrente della malcapitata vittima riuscendo, nel tempo, a farsi versare sul suo conto 120.000 euro in contanti con la promessa che avrebbe investito il danaro garantendo al correggese lauti guadagni.


Soldi che l'infedele badante ha invece utilizzato per darsi alla bella vita pagandosi cene in vari ristoranti, acquistando costosi capi d'abbigliamento, un'autovettura ma anche sperperandoli nel vizio del gioco. Buona parte dei soldi hanno alimentato il conto corrente di una cittadina bulgara, legata al bolognese da una relazione sentimentale, con la quale l'uomo cui ha condiviso l'ingente provento della truffa.

Per questi motivi i carabinieri della stazione di Correggio a conclusione di una mirata attività investigativa hanno denunciato per concorso in truffa e appropriazione indebita un 56enne residente a Bologna e una cittadina bulgara coetanea abitante nello steso capoluogo felsineo. A rivolgersi ai carabinieri di Correggio, alla fine della scorsa estate, è stato lo stesso pensionato 55enne che accortosi del maxi raggiro e nell'impossibilità di contattare il badante, che azzerato il conto ha dato le dimissioni, ha formalizzato la denuncia.

I carabinieri di Correggio non solo risalivano al badante ma anche a una bulgara con la quale l'uomo aveva allacciato una relazione sentimentale e sul conto corrente delle quale erano finiti ben 60.000 euro. I restanti soldi, sempre stando a quanto accertato da carabinieri, sono stati spesi dal 56enne bolognese per darsi alla bella vita: cene in vari ristoranti, acquisti di costosi capi d'abbigliamento, di un'autovettura ma anche ben oltre 7.000 euro sperperati in slot presso varie sale gioco. Acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità a carico dei due i carabinieri di Correggio li denunciavano per concorso in truffa e appropriazione indebita.

venerdì 17 aprile 2020

Palermo, casa di riposo lager sequestrata: 6 donne arrestate. Anziani picchiati: «Se ti muovi ti rompo una gamba»

«Se tu ti muovi di qua ti rompo una gamba, cosi la smetti; devi stare zitta, muta; devi morire, buttare veleno...». Era un vero e proprio regime di terrore quello instaurato nella casa di riposo «Aurora», sequestrata dalla Finanza a Palermo. Sei donne sono accusate a vario titolo di maltrattamenti ai danni di anziani, bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio.

Si tratta della amministratrice Maria Cristina Catalano e da cinque sue dipendenti, tutte finite in carcere. Maltrattamenti e violenze inaudite nei confronti di anziani inermi picchiati con calci, schiaffi, colpi di scopa, perfino legati alle sedie per impedire loro di muoversi. Un campionario di crudeltà documentato in due mesi dalle immagini delle telecamere piazzate di nascosto dai militari della Guardia di Finanza nell'ospizio lager.


Oltre alle violenze fisiche i degenti venivano anche insultati e sottoposti a continue mortificazioni psicologiche: «Sei una schifosa, devi dire che fai schifo» viene detto a una anziana che si lamenta. Insulti accompagnati dalle immancabili percosse fino a costringere la poveretta a ripetere «basta, faccio schifo..» e a schiaffeggiarsi da sola pur di fare cessare quella persecuzione insopportabile.

Emblematiche anche le parole dell'amministratrice della casa di riposo in occasione del soccorso prestato inizialmente ad una degente, poi deceduta: «Ti dico che io in altri periodi avrei aspettato che moriva perché già boccheggiava... lo ripeto fosse stato un altro periodo non avrei fatto niente, l'avrei messa a letto e avrei aspettato. Perché era morta».

Non è un caso dunque che il Gip, nell'ordinanza segnali «l'urgenza di interrompere un orrore quotidiano» evidenziando come «l'indole criminale e spietata degli indagati impone l'adozione della custodia cautelare in carcere ritenuta l'unica proporzionata alla gravità e alla immoralità della condotta e l'unica a contenere la disumanità degli impulsi».

Gli investigatori hanno documentato, attraverso telecamere nascoste, decine di episodi con violenze fisiche e psicologiche nei confronti degli ospiti della casa di riposo: spintoni, calci e schiaffi accompagnati da insulti e ingiurie.

Gli anziani ospiti della casa di riposo 'Aurorà, sottoposti a vessazioni e soprusi che hanno provocato sconcerto tra gli stessi inquirenti, saranno adesso sottoposti anche a controlli medici visto che all'interno della struttura non sono mai state adottate le procedure per il contenimento del coronavirus. Le indagini dei militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono state coordinate dalla procura. Contestualmente all'emissione dei provvedimenti di custodia cautelare in carcere, il gip ha disposto il sequestro preventivo della società che gestisce la casa di riposo, al centro di un complesso giro di fallimenti pilotati per un passivo di circa un milione di euro. Da qui l'accusa di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio.

Le sei donne arrestate sono Maria Cristina Catalano, 57 anni, amministratrice di fatto dalla casa di riposo, Vincenza Bruno, 35 anni che coadiuvava l'amministratrice, e le dipendenti Anna Monti di 53 anni, Valeria La Barbera di 28, Rosaria Florio di 42 e Antonina Di Liberto di 55. Quest'ultima è stata anche denunciata per truffa insieme al compagno, che percepisce il reddito di cittadinanza con false dichiarazioni.

Per quanto riguarda i reati fallimentari, è stata dimostrata la continuità aziendale di tre società che, a partire dal 1992, avrebbero gestito ininterrottamente la casa di riposo. Secondo quanto hanno accertato gli investigatori, Catalano, indicata come la mente del disegno criminale, poteva contare su alcune 'teste di legnò che sarebbero stati formali amministratori e su soggetti compiacenti, tra cui un impiegato comunale, tutti indagati. La gestione della struttura è stata affidata a un amministratore giudiziario.

Coronavirus, Giulio Tarro: «Non è ebola, il vaccino potrebbe essere inutile»

Un'opinione decisamente controcorrente sul coronavirus, ma che arriva da una fonte autorevolissima. Si tratta di Giulio Tarro, esperto virologo, siciliano ma napoletano d'adozione, che proprio in Campania ha lavorato per anni e con risultati eccezionali specialmente per quanto riguarda l'epidemia di colera e il virus respiratorio sinciziale. L'81enne medico in pensione, a differenza di tanti altri colleghi, è convinto di una cosa: «Il coronavirus è diverso da ebola, un vaccino potrebbe essere del tutto inutile».


Intervistato da Business Insider, Giulio Tarro ha infatti spiegato: «Se, come sembra, il virus ha una variante 'cinese' e una 'padana', sarà complicato avere un vaccino che funziona in entrambi i casi, esattamente come avviene per i vaccini antinfluenzali che non coprono tutti». Il virologo, discepolo di Albert Sabin, il creatore del vaccino contro la poliomelite, ha diretto il laboratorio del suo maestro dopo la scomparsa, ma è stato anche il primo a isolare il vibrione del colera durante l'epidemia in Campania negli anni '70 e a sconfiggere il virus respiratorio sinciziale, che aveva colpito e ucciso bambini fino a due anni affetti da branchiolite.

Sulla pandemia, Giulio Tarro si dice abbastanza ottimista ma suggerisce che la strada per il vaccino possa non essere quella giusta. «Dobbiamo puntare a cure e terapie antivirali. Per la Sars e la Mers, che sono patologie simili al Covid-19, non è mai stato utilizzato un vaccino. Si è preferito fare ricorso agli anticorpi dei soggetti guariti, dobbiamo puntare a quello» - ha spiegato il virologo in pensione - «Una cura potrebbe arrivare anche per l’estate. Spero che la scienza e il caldo possano essere alleati. E confido che potremo andare a fare i bagni. Troppa gente parla del coronavirus senza avere il supporto dei dati scientifici e senza le giuste conoscenze».

Ex primario del Cotugno di Napoli, da diversi anni in pensione, Giulio Tarro dice la sua sul coronavirus ma non risparmia neanche frecciate ad altri colleghi, come Roberto Burioni, che aveva fatto una previsione troppo ottimistica quando l'unico caso di contagio accertato era quello dei due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma: «Non voglio fare polemica, ma è curioso che si ascolti ancora chi, a inizio a febbraio, diceva che ci fosse un rischio zero di diffusione del virus, che in Italia circolava già da tempo».
Il virologo lancia anche un monito: «Oggi ci si informa su internet, alla mia età e dall’alto della mia esperienza mi tengo alla larga. E ve lo dice uno che ha isolato il vibrione del colera a Napoli, ha combattuto l’epidemia dell’Aids e ha sconfitto il 'male oscuro di Napoli', che ha ucciso tanti bambini».