lunedì 21 dicembre 2020

«Ma quale Briatore, sono io che ho bloccato Milano con la Rolls»: si scusa il gallerista sosia del re del Billionaire

«Ma quale Flavio Briatore. Quello che ha bloccato Milano in Rolls Royce sono io!». A rivelarlo in esclusiva a leggo.it è Luigi Proietti, 61 anni, noto gallerista d'arte che lavora tra Milano, Roma e Cortina d'Ampezzo, il sosia perfetto del re del Billionaire. Stesso colore di capelli, uguale taglio, stesso stile negli occhiali, colorati e dalla montatura evidente. Perfino il look: t shirt tinta unita. Lineamenti e modo di vestire identici. Quasi impossibile distinguerli. «Mi scambiano ogni giorno con Flavio» racconta lui tra il divertito e il preoccupato per quello che è successo. Proietti ci ha pensato un giorno, e poi ha deciso di fare... "outing".

Con Briatore il signor Luigi ha un'altra analogia non da poco: un'auto che non passa certo inosservata, Luigi Proietti guida una Rolls Royce nero opaca 6.700 di cilindrata, immatricolata nel 2010. Questa vettura qualche giorno fa ha bloccato il traffico nel centralissimo corso Magenta, cuore di Milano.

La berlina di lusso inglese («Ma  oggi vale la metà di una Mercedes» tiene a precisare lui) parcheggiata evidentemente non in modo corretto, bloccava il passaggio dei tram. Subito si è creato il caos: qualcuno ha immediatamente filmato il tutto e il video è diventato virale. Peccato che i “social-maniaci” abbiamo ripreso anche l'automobilista che di corsa è andato a spostare la Rolls Royce dopo pochi colpi di clacson. E quell'uomo fosse identico in tutto e per tutto al Flavio... nazionale. Risultato? La news diventa virale:  Briatore (quello vero, secondo il mondo dei social) blocca il traffico di Milano. Non era esattamente così...

Ed è proprio il sosia di Briatore, Luigi Proietti, a raccontare come sono andate le cose: «Dovevo svolgere una commissione urgente. Ho parcheggiato pensando di non creare disagio a nessuno. Figuriamoci. Tempo qualche minuto e ho capito che invece la vettura bloccava il tram. Non ci avevo pensato. Sono subito uscito dal negozio e l'ho spostata». Il danno però era fatto: «Qualcuno aveva già ripreso la scena e si era diffusa la notizia che fosse stato Briatore. Proprio Flavio mi ha contattato: mi scuso con lui. Ci ho parlato al telefono, è stato gentilissimo con me. Preciso che non ha alcuna responsabilità: chiedo scusa ai milanesi se per colpa mia ho fatto perdere 4 minuti a qualcuno che transitava in corso Magenta».

Una lunga telefonata di scuse e alla fine Luigi Proietti («Con questo nome avevo pure il problema che quando prenotavo al ristorante mi chiedevano se fossi l'attore...») rivela: «Briatore non lo conoscevo di persona, ora siamo diventati quasi amici. Mi ha raccontato che sta aprendo un ristorante a Riad e mi ha invitato ad esporre alcune delle mio opere nel suo nuovo locale. Lo farò molto volentieri, spero di sdebitarmi in questo modo. E' stato subissato di insulti sui social, ma non ha alcuna colpa. Ho sbagliato io e mi scuso ancora con Flavio e i milanesi». Proietti garantisce: «La prossima volta ci penserò bene prima di lasciare l'auto in divieto...».

COSA AVEVA DETTO IL VERO BRIATORE «Ci sono notizie di un episodio a Milano ieri, avrei bloccato il traffico con una Rolls Royce in via Carducci alle 5 del pomeriggio, con la folla inferocita che mi urlava contro: una bufala completa», dice il manager dal suo profilo Instagram. «È una bufala, io ero a Monaco e non vado a Milano da almeno 20 giorni. Una bufala enorme, non controllano, non chiedono. E poi non vado in giro in Rolls Royce ma in Range Rover”.... vabbeh...». 


mercoledì 16 dicembre 2020

Anna, influencer di 21 anni, uccide la madre: «Le ha strappato il cuore dal petto mentre era ancora viva»

Uccide la madre strappandole il cuore dal petto mentre è ancora viva. Anna Leikovic, influencer moldava di 21 anni, è accusata di aver ammazzato la madre e di aver commesso il delitto in modo decisamente cruento. La donna, che studia medicina, ha colpito la madre con un coltello e poi le ha estratto diversi organi.

Anna, che ha oltre 100 mila followers, ambiva a fare l'influencer ma ora è accusata di omicidio. A far scattare la follia nella 21enne sarebbe stata la scoperta della mamma, la 40enne Praskovya Leikovic, dell'uso di droghe che faceva la ragazza. La vittima era tornata a casa dopo un periodo di lavoro in Germania e si sarebbe resa conto che la figlia aveva abusato di droghe. La donna ha iniziato ad affrontare la figlia a discurere con lei, fino a quando la 21enne non ha afferrato un coltello e l'ha uccisa.

Le accuse però per la giovane sono gravissime perché non solo avrebbe colpito la madre, ma mentre era ancora viva, come riporta il New York Post, le avrebbe strappato il cuore dal petto, insieme ad altri organi. Sono ancora in corso le indagini sul caso, ma Anna resta la principale sospettata del delitto.

giovedì 10 dicembre 2020

Scappa di casa terrorizzato e posta una foto: «C'è un fantasma». Lo scatto divide il web

Si trovava in casa da solo, quando ha avvertito degli strani rumori provenire dalla cucina. Avvicinandosi alla porta, ha notato una strana presenza sbucare all'improvviso, scattando anche una foto prima di fuggire terrorizzato dall'abitazione.

Sta facendo molto discutere lo scatto pubblicato su Reddit da un uomo che, come riporta anche il Mirror, vive in casa con altri tre coinquilini, che però in quel momento erano assenti. L'utente, che ha caricato anche la foto, è convinto di aver visto un fantasma e assicura: «Non ho alcuna intenzione di tornare dentro casa, almeno non quando è vuota. E sto anche pensando di trasferirmi da qualche altra parte».

Il primo scatto pubblicato dall'uomo non è chiarissimo, ma ce n'è un altro, migliorato con degli effetti e meno scuro, che mostra chiaramente come una testa sbuchi da dietro la porta. L'utente ha spiegato: «Avevo sentito un rumore strano, come dei passi e il tipico fruscio dei vestiti. Poi ho visto quella testa sbucare dalla porta, avevo il telefono in mano e ho fatto una foto, ma senza avvicinarmi. Poi sono scappato fino a quando non è tornato uno dei miei coinquilini».

La foto ha fatto discutere molto gli utenti su Reddit. C'è chi non crede affatto alla storia del fantasma, sostenendo che si tratti di un palese ritocco fotografico, e chi invece non ha dubbi: «All'inizio non ti credevo, poi schiarendo la foto e usando lo zoom ho visto tutto: è qualcosa di veramente spaventoso».

Barbara D'Urso, lo sfogo choc dell'ospite a Pomeriggio 5: «Mer***». Lei reagisce così

Su Leggo.it le ultime novità. Barbara D'Urso, lo sfogo choc dell'ospite a Pomeriggio 5: «Mer***». Lei reagisce così. Oggi, la conduttrice si è collegata in diretta con un gruppo di abitanti di Giugliano, in provincia di Napoli. Nel comune, 200 persone sono rimaste isolate per una voragine che si è creata in strada a causa del maltempo. 

I cittadini in collegamento sono furiosi e si sfogano in diretta. «Mio nipote è bloccato in casa e mi chiede se posso andarlo a prendere con l'elicottero», dice una signora. Poi lo sfogo choc di un'altra abitante di Giugliano: «Governatori di mer***».

Barbara D'Urso riprende la signora per l'insulto in diretta, ma poi commenta: «Non giustifico, ma comprendo lo sfogo di queste persone. Non vi lasceremo soli». 

mercoledì 9 dicembre 2020

Video hard di una dottoressa sul web, 10 indagati: anche ex calciatore del Brescia e la figlia di un allenatore

Alcuni video hard di una dottoressa bresciana 40enne erano diventati pubblici e virali finendo sui telefonini di migliaia di persone prima in città, poi in Italia e anche all'estero: dopo la sua denuncia per il caso di revenge porn, la Procura di Brescia ha iniziato ad indagare. E le indagini si sono concluse nei giorni scorsi, con l'iscrizione nel registro degli indagati di ben 10 persone, come riporta il Giornale di Brescia.

Si tratta di otto uomini e due donne: tra essi un ex calciatore del Brescia, la figlia di un allenatore di calcio che conosceva bene il marito della vittima, un personal trainer e anche un agente di polizia locale di origini piemontesi. La vittima, una volta diventato il caso di dominio pubblico, era stata licenziata «per danno di immagine» dallo studio dove lavorava. Tutti gli indagati ora avranno venti giorni di tempo per farsi interrogare dal pm Benedetta Callea o per depositare memoria scritta.

martedì 8 dicembre 2020

Paolo Brosio, l'audio choc della fidanzata Maria Laura De Vitis a Non è la D'Urso: «Sto con lui per arrivare al successo»

Audio choc della fidanzata di Paolo Brosio a Non è la D'Urso: «Sto con lui per arrivare al successo». Maria Laura De Vitis è la giovanissima fidanzata del giornalista finita sotto l'occhio del ciclone. La coppia domenica sera è tornata nuovamente da Barbara D'Urso per difendersi da chi lio accusa di fingere di stare insieme.

Maria Laura De Vitis è una giovanissima modella di 22enne che il pubblico ha imparato a conoscere quando ha svelato di essere la fidanzata di Paolo Brosio mentre lui era nella casa del Grande fratello Vip. La loro storia è proseguita pure fuori dalla casa, ma c'è chi non ci crede e dopo le foto che la paparazzavano insieme ad un altro per le vie di Milano, spunta un audio choc.

A Live non è la D'Urso nella puntata di domenica 6 dicembre Paolo Brosio e Maria Laura De Vitissono tornati da Barbara D'Urso per difendere la loro storia d'amore, dopo le accuse di Diego, un giovane imprenditore che sostiene di aver avuto un flirt con la giovanissima modella. Oltre alle foto di un presunto bacio, già smentito nei giorni scorsi, spunta ora un audio choc in cui Maria Laura direbbe di stare con Brosio solo per visibilità e per arrivare al successo.

Sia Barbaraa d'Urso che gli ospiti in studio hanno avuto modo di ascoltare l'audio, ma la coppia non ha dato l'autorizzazione alla diffusione e Brosio è stato perentorio con la D'Urso: «So tutto non voglio ascoltarlo, non mi interessa».

Alessandro Borghese indagato per false fatturazioni: «Fregato da un parente. Mi ha rubato 200mila euro»

Lo chef e volto tv Alessandro Borghese risulta indagato per false fatturazioni nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura di Milano. Il protagonista di ‘Quattro ristoranti’, la trasmissione in onda su Sky Uno e che sta per tornare con nuove puntate, è indagato insieme alla moglie Vilma Oliverio: ma al Corriere della Sera racconta di essere stato ‘fregato’ da uno di famiglia. «Mai avrei pensato di raccontare di essere stato fregato da un parente», le sue parole.

Borghese racconta al Corriere di aver conosciuto quest’uomo nel 2009: «Ha iniziato a seguirmi come commercialista sin da quando ho fondato la società. Lavorava in un grande studio qui a Milano e con loro gestiva la mia contabilità, poi siamo cresciuti ed è venuto a lavorare con noi. Mi fidavo di lui come di me stesso», ammette. «Lui era rassicurante: Alessandro non ti preoccupare, ti faccio i bonifici io. A me andava bene: faccio il cuoco, non capisco di conti. Infatti non lo controllavo».

Finché non si è accorto, racconta lo chef, di piccole cifre che mancavano sul suo conto personale: «Non potevo immaginare che fosse colpa sua, prendeva 5mila euro al mese. Ma avevo visto che il suo tenore di vita era cresciuto. Poi durante il lockdown, con più tempo a disposizione, ho capito che mi fregava i soldi».

A quel punto, racconta Borghese, non lo ha denunciato ma lo ha affrontato: «Si è messo a piangere, dicendo che ne aveva avuto bisogno e che voleva ridarmeli». La cifra in questione non è da niente: sono 200mila euro. «L’ho cacciato e gli ho intimato di restituirmi tutto facendogli firmare una cambiale. Me li ha ridati poco tempo fa vendendo un immobile».

Ora l’avviso di garanzia e l’indagine: «Un fulmine a ciel sereno - conclude - Ero completamente all’oscuro e lo dimostrerò. La Guardia di Finanza è venuta a casa nostra cercando documenti che non avevamo, e che erano presso di lui o del socio del suo vecchio studio. Sono una brava persona, con queste fatture farlocche non c’entro nulla».

domenica 6 dicembre 2020

Franceska Pepe a Domenica Live: «Io e Vittorio Sgarbi? Ecco quello che è successo». E sulla lite con Matilde Brandi...

Franceska Pepe si racconta a Domenica Live e, in studio, si fa accompagnare dalla mamma Eleonora. È proprio la madre a raccontare carattere e infanzia della figlia:  «La “K” l’ha messa da sola, io volevo chiamarla Fiammetta, poi la notte in cui è nata, piangeva, c’era la tempesta, ho preferito il nome Francesca, più dolce».

Il caratterino però non è cambiato.

«Una volta, a tredici anni, va a scuola e mi dice: dopo vado al Festivalbar. Era a Milano, figuriamoci. Dopo scuola, però non è tornata. Si era messa d’accordo con un’amica, è andata davvero al Festivalbar, l’ho vista in prima fila alla trasmissione, è tornata il giorno dopo…».

Poi si parla della presunta “relazione” tra Franceska Pepe e Vittorio Sgarbi.

Alla madre della ragazza sarebbe piaciuto come genere?, domanda Barbara D'Urso.

Eleonora commenta: «Genero è un po’ troppo, c’è tanta differenza di età».

Della questione parla Franceska:

«Io quello che ho raccontato l’ho detto anche a mia mamma. L’ho conosciuto a un evento, dopo festival. Si è creata questa storia su di noi, non c’è stato nulla. Non avrei problemi a dirlo, sono molto aperta». Poi, l’appello diretto a Sgarbi: «Vittorio, io ti stimo moltissimo come uomo, anche mia madre, ci terrei a un chiarimento».

Si passa poi alla lite tra la giovane e Matilde Brandi. Secondo alcuni siti, le due sarebbero arrivate quasi alle mani. La Brandi interviene in collegamento video, perché, avendo la febbre, non è potuta andare in studio. Tra le due nella Casa sarebbero volate parole pesanti. Franceska Pepe ha dichiarato che la Brandi le avrebbe augurato le fosse tagliata una gamba, accusa sempre respinta dalla Brandi.

«Non so cosa ti sia stato riferito. Io non ho mai detto quelle cose. Ti ho sempre difeso in Casa, sono stata l’unica», dichiara Brandi.

Nessuna “rissa”.

«La rissa mai nella vita - assicura Pepe - Io mi sono molto scaldata e c’è stato un diverbio verbale. Non mi permetterei mai di alzare le mani su una donna e su nessuno».

E si chiude così, con Barbara D’Urso che fa fare pace alle due ospiti.

Mara Carfagna ricoverata per polmonite, è in ospedale da mercoledì: «Non è Covid»

Mara Carfagna, deputata di Forza Italia e vicepresidente della Camera, è ricoverata da mercoledì scorso in ospedale per accertamenti. Le è stata diagnosticata una polmonite non causata da Covid 19. Le sue condizioni di salute sono buone. A riferirlo fonti di Forza Italia.

L'ex ministra delle Pari opportunità, poco più di un mese fa, è diventata mamma. Il 26 ottobre è nata Vittoria Ruben, la primogenita avuta dal compagno Alessandro Ruben.

sabato 5 dicembre 2020

La bambina che appena nata ha già 28 anni: solo 18 mesi in meno della madre. Come è possibile

È nata solo lo scorso ottobre, ma tecnicamente è 'più giovane' di sua mamma di appena 18 mesi. La piccola Molly Everett Gibson è nata infatti da un embrione congelato 28 anni fa, un anno e mezzo dopo la nascita della donna che ha portato a termine la gravidanza, Tina.

La vicenda è avvenuta in Tennessee ed è riportata da diversi quotidiani statunitensi, che sottolineano come la nascita ha battuto il record precedente, che appartiene sempre alla stessa coppia adottiva, che aveva fatto nascere nel 2017 un altro embrione sempre risalente al 1992, che era quello della sorella gemella di Molly.

«Siamo sulla Luna - commenta la signora Gibson al New York Post -, sono ancora senza fiato. Se qualcuno mi avesse detto cinque anni fa che avrei avuto non uno ma due figli gli avrei dato del pazzo». Tina, una insegnante elementare, e il marito, un esperto di cybersicurezza di 36 anni, sposati da dieci anni, hanno cercato di avere una gravidanza naturale per cinque anni prima di rivolgersi al National Embryo Donation Center (NEDC), una no profit di Knoxville che raccoglie gli embrioni cosiddetti 'orfani', che i genitori decidono di non utilizzare.

Le famiglie interessate possono optare sia per una adozione 'chiusa', in cui non sanno nulla dei genitori biologici, o per una aperta in cui entrano invece in contatto diretto. Delle oltre mille gravidanze ottenute dall'associazione però solo le due che riguardano le sorelle Gibson sono state portate avanti da embrioni così 'vecchi'.

Anche in Italia, afferma Arianna Pacchiarotti, Responsabile Pma dell'ospedale San Filippo Neri di Roma e docente dell'università Sapienza di Roma, ci sono embrioni conservati da così tanto tempo, ma sarebbe impossibile 'adottarli'. «Le cause per cui rimangono orfani sono tante - spiega -. La principale è che le coppie riescono ad avere una gravidanza, e quindi decidono di non farsi impiantare gli altri embrioni ottenuti dalle tecniche di fecondazione assistita, magari perché già in là con l'età. In Italia sono probabilmente migliaia ma la legge non permette di adottarli, andrebbero quantomeno portati tutti in un unico centro per tutelarli di più, perché ora sono 'dispersi' in tutti i centri per la Pma del paese, e può succedere che un centro chiuda, o venga venduto». Il fatto che un embrione dopo 30 anni sia ancora capace di dare luogo ad una gravidanza non stupisce, afferma l'esperta. «Gli embrioni che vengono selezionati per essere crioconservati sono quelli vitali, che non hanno nessun problema - spiega Pacchiarotti -, se sono conservati correttamente è possibile che 'resistano' anche di più». 

Rudy Guede libero a 13 anni dall'omicidio Meredith. Laureato, lavora alla Caritas: «Una risorsa per la comunità»

Non è ancora la libertà a tutti gli effetti ma Rudy Guede, unico condannato per l'omicidio di Meredith Kercher, non dovrà più tornare in carcere. Il tribunale di sorveglianza di Roma gli ha infatti concesso l'affidamento ai servizi sociali. L'ultimo passo verso quel fine pena attualmente previsto per i primi mesi del 2022 (quando esattamente, dipenderà dai benefici che potrà accumulare nei prossimi mesi). Per i giudici infatti il percorso di reinserimento sociale dell'ivoriano, ormai trentasettenne, «appare in uno stato particolarmente avanzato».Per il momento Guede non si sposterà da Viterbo dove nel carcere Mammagialla ha scontato i 16 anni che gli sono stati inflitti con il rito abbreviato per il delitto della studentessa inglese compiuto a Perugia la notte tra il primo e il 2 novembre del 2007. In semilibertà dal settembre dello scorso anno, opera come volontario presso la Caritas locale e già da qualche tempo non rientrava più a dormire in cella usufruendo di uno speciale permesso legato alle norme per prevenire il contagio Covid all'interno degli istituti di reclusione, che però sarebbe scaduto domenica prossima.

Su dove Guede alloggerà viene mantenuto il massimo riserbo. Starà in un appartamento che gli è stato messo a disposizione e dovrà comunque rispettare alcune prescrizioni, come non uscire la sera dopo le 21. Motivando la concessione dell'affidamento ai servizi sociali, il tribunale di sorveglianza di Roma ha fatto in pratica una radiografia del percorso di reinserimento di Guede, seguito dal Gavac, il Gruppo assistenti volontari animatori carcerari, e già collaboratore del Csc, Centro studi criminologici. I giudici hanno quindi sottolineato il suo «percorso più che decennale del tutto privo di qualsiasi mancanza sotto ogni profilo». Parlando anche di «permanente adesione all'opera di rieducazione».

Per Claudio Mariani, del Centro studi criminologici di Viterbo, «oggi non stiamo più parlando della solita storia del detenuto modello, che si è laureato, che ha lavorato sempre con impegno presso l'infermeria del carcere o presso il nostro centro studi (circostanze che comunque hanno avuto la loro importanza )». «Ormai stiamo parlando - ha aggiunto - di un ragazzo che durante i mesi del lockdown è stato e tutt'oggi è al servizio dei più fragili della città come volontario della Caritas diventando una autentica risorsa della nostra comunità». Guede è apparso «molto contento» al suo legale, Fabrizio Ballarini, al quale si è rivolto con poche parole come suo solito. «Grazie avvocato...» si è limitato a dire.

Chi lo conosce parla di una «persona diversa» da quella che il 20 ottobre del 2007 venne arrestata a Magonza, in Germania, dove era fuggito. Pur ammettendo da sempre la sua presenza nella casa del delitto (per il quale sono stati definitivamente assolti Amanda Knox e Raffaele Sollecito), Guede ha negato di avere ucciso Meredith Kercher. Incastrato dall'impronta di una mano insanguinata e da altre tracce di Dna trovate sulla scena dell'omicidio, sostenne di avere cercato di soccorrerla dopo dopo che era stata accoltellata, mentre lui si trovava in bagno. Per poi allontanarsi - sostenne - in stato di choc. Studiando in carcere Guede ha ottenuto la laurea triennale (con 110 e lode) in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale. Studi poi proseguiti occupandosi di narrazione cinematografica. Nel corso della detenzione Guede ha ottenuto diversi permessi ed è anche tornato a Perugia ospite della sua maestra degli anni delle elementari. Oggi per lui un nuovo passo, probabilmente l'ultimo, verso la piena libertà.