martedì 17 marzo 2020

Elena Santarelli rimprovera gli italiani: «Non vi lamentate: noi siamo chiusi in casa, altri in ospedale da mesi»

Elena Santarelli ha voluto parlare in merito a questo periodo di quarantena dovuta all'emergenza Coronavirus. Molte persone si stanno lamentando perché sono costrette a stare chiuse in casa, ma lei ha voluto fare a tutti un rimprovero e lo ha fatto attraverso un video sul suo account Instagram.

«Questo video è rivolto a tutti quelli che non hanno ancora capito la situazione che l’Italia sta attraversando. Un bacio da una mamma che ha passato una piccola, piccolissima tempesta. Piccola come un granello di sabbia».


La showgirl parla dalla sua casa romana dove in questi giorni sta affrontando la quarantena con il marito e i suoi due figli. L'emergenza sanitaria è un tema che la tocca da vicino, dopo il difficile percorso che ha dovuto affrontare insieme al figlio Giacomo, recentemenre guarito da un tumore.
«Ciao, vorrei parlare a tutte quelle persone che si lamentano senza avere veri motivi per farlo e non a quelle che ogni tanto scherzano, come me, nella consapevolezza che questo momento è tragico. Bisogna fare una scala della tragedia, una scala delle lamentele, pensando a tutti quelli che ci circondano. Faccio la mia riflessione personale. Sono a casa, ma sono in una casa con tutti i comfort per mia fortuna e gratitudine. Ho un terrazzo e quando lo guardo dico ‘signore, grazie’, poi cammino per strada e vedo i miei bambini correre, sorridere, anche litigare in mezzo al casino. Ma è un bel casino. Loro sono in salute, così come tutti i membri della famiglia. Guardo poi la mia cagnolina Neve, soffice come un peluche e sono grata per averla con noi, perché un cane aiuta i bambini a sentirsi meno soli, riempie le giornate casalinghe e ci fa anche ridere. Perché quando si tratta di portarlo fuori si lanciano i dadi per scoprire chi si guadagnerà l’uscita per i bisognini. Ci sono tante cose per cui gioire ed essere grati, ma davvero tante ed ora abbiamo il tempo di apprezzarle e di capire quali siano. Noi siamo chiuse in casa, ma ci sono persone che sono chiuse in ospedale da mesi».

Poi fa riferimento alle famiglie che soffrono negli ospedali: «Ci sono mamme e ci sono papà che non sanno più cosa inventarsi in quegli ospedali, quando il loro unico spazio per giocare è il letto. Un piccolo letto, dove sono distesi i loro bambini e dove devono inventarsi che quello è il ‘Pianeta Dottore’, dove si guarisce e dove si torna a casa. Forse da vincitori. E comunque quando si combatte un male che si chiama cancro, con quella forza che solo i genitori sanno di avere, ricordatevi che non si è mai sconfitti. Le mascherine le mamme dei bambini immunodepressi le conoscono bene: loro le devono indossare sempre e sanno bene quanto siano soffocanti. Così come lo sanno i nostri medici ed infermieri da sempre. Quindi non vi lamentate se dovete indossarle per 30 minuti per andare al supermercato, o in farmacia, o per portare fuori il cane. Penso a quelle famiglie che non ce la facevano ad arrivare a fine mese prima del coronavirus ed ora tante di loro hanno perso il lavoro, non sanno come dare da mangiare ai propri figli. Preoccupazioni su preoccupazioni, aggiunte al Covid-19».

E conclude: «Non è un gioco. È un momento di forte riflessione per tutti, compresa. Scriviamo tutti i buoni motivi per essere felici, nonostante la tragedia e appendiamoli sul nostro frigorifero per sorridere ancora di più. Un bacio da una mamma che ha passato una piccola, piccolissima tempesta. Piccola come un granello di sabbia. Una mamma che ha imparato a sorridere ancora di più. Rimanete a casa, fatelo per tutte le persone più deboli, per i nostri figli, per i nostri genitori e per tutte le persone anziane. Grazie».