venerdì 22 novembre 2013

Justin Bieber nei guai per una guardia del corpo: aggredisce fan e gli spacca la macchina fotografica



Il suo più grande desiderio è di non essere più visto come “il ragazzino del banco accanto”, ma come un artista fatto e maturo, con un suo stile, una sua estetica musicale e un carattere forte. E per Justin Bieber il nuovo documentario “Believe”, atteso in uscita per Natale, dovrebbe avere questo ruolo: cancellare il ricordo del giovanetto imberbe e tenero e sostituirlo con quello di un uomo dai pettorali di ferro, con una musica trascinante e uno stile “dettato dalla cultura nera” come lui stesso sostiene. Il documentario, di cui si può vedere il trailer ufficiale, è stato preceduto da una lunga intervista del cantante alla rivista Hollywood Reporter, la prima in quasi un anno.  Ma per il ragazzino canadese nato e cresciuto su YouTube, sempre davanti ai flash delle foto e oggetto del più alto numero di ricerche su Google per ben quattro anni di seguito, è difficile rimanere al di sopra delle polemiche. A parte le stupidaggini tipiche dei ragazzini della sua età, ci si mettono anche i membri del suo entourage e le sue guardie del corpo a creare guai.  L’ultima è proprio di ieri: il cantante e il suo seguito stavano tuffandosi dagli scogli della Shipwreck’s Beach, una delle più famose spiagge delle Hawaii, nell’isola Kauai. Un turista si è messo a scattare foto, e una delle guardie del corpo, Dwayne Patterson, gli si è avvicinato e gli ha chiesto di cancellare le immagini. L’uomo, un 29enne, si è rifiutato di farlo, e Patterson gli ha strappato la macchina fotografica di mano e l’ha distrutta. E’ arrivata la polizia, Patterson è finito in guardina ed è stato poi rimesso in libertà dopo il pagamento di 3 mila dollari di cauzione.  Il manager di Justin, Scooter Braun, spiega che per il giovane la vita è più complicata che per i suoi coetanei: “Un altro ragazzo può uscire la sera e divertirsi, e non importa a nessuno, ma Justin è l’unica persona al mondo che è letteralmente cresciuto sin dai primi anni davanti alle macchine fotografiche e agli smartphone, per lui non c’è via di fuga”.  Nell’intervista a Hollywood Reporter Bieber spiega che della marea di critiche che lo sommerge continuamente non gliene “frega nulla”. Ma poi rivela che nella sua giornata trova sempre tempo per leggere i messaggi di un sacerdote, Judah Smith, che gli manda un passo delle Sacre Scritture su cui riflettere. Oppure che è in costante contatto con Wil Smith, il famosissimo attore, noto anche per essere un membro della chiesa della Scientologia. Fu proprio Smith un giorno a correre in soccorso di Justin, in un periodo abbastanza buio per il cantante. Bieber aveva appena finito il tour internazionale, lo scorso maggio, stava ancora soffrendo per la rottura con la girl-friend Selena Gomez, ed era ricoperto di ironici pettegolezzi per varie gaffe fatte durante il tour (basti ricordare quella durante la visita a casa di Anna Frank, Bieber twittò “Spero che sarebbe stata una Belieber”).  Will lo andò a trovare e stette a chiacchierare a lungo con lui per consigliarlo su come evitare di diventare l’ennesimo bambino prodigio che si trasforma in un disastro. Viene fuori che altri vip di Hollywood sono preoccupati per questo giovane, perfino Oprah Winfrey e Tom Hanks si sono offerti di dargli consigli. Ed Eminem ha chiesto al suo manager, Paul Rosenberg, di chiamare quello di Bieber, Braun, e proporgli una chiacchierata, “Eminem ha a cuore il ragazzo, gli parlerebbe subito”.  I paragoni con altre star “bruciate” troppo presto, come Lindsay Lohan, Britney Spears o Amanda Bynes, viene spesso fatto quando la stampa parla di Justin. Ma il suo manager è categorico nel contestare questo paragone: “Che dicano quel che vogliono. Qualche mese fa dicevano che Justin stava andando fuori di testa. Da allora non ha mancato un appuntamento, ha lavoratro diligentemente. Dunque: che stiano zitti. Justin non sta impazzendo, non ha bisogno di andare a rihab e non diventerà un altro numero nella statistica dei burned out”.